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L’ufficio professionale open space per un perfetto lavoro di squadra

  • 07 Giu 2021
  • Elena Ercolani
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Sei un professionista e hai a disposizione un open space da condividere con altri collaboratori? Ecco le soluzioni migliori per arredare il tuo ufficio razionalizzando gli spazi e sfruttando tutte le potenzialità di un ambiente open, grande o piccolo che sia: potrai finalmente realizzare uno spazio confortevole e organizzato in cui collaborare efficacemente.

 

Arredare un ufficio open space senza commettere errori non è cosa banale. L’obiettivo è rendere i metri quadrati a disposizione un luogo adatto alle differenti esigenze professionali,  non si tratta solamente di scegliere scrivanie e  cassettiere in base ai gusti o allo stile dell’ufficio. L’open space permette infatti di posizionare le scrivanie in diversi modi: dalla classica disposizione, le une separate dalle altre, alla scelta dell’isola per condividere non solo lo spazio ma anche gli obiettivi permettendo così ai membri del team di sentirsi parte di un gruppo mantenendo alta la flessibilità, la capacità di condividere e quella di collaborare, migliorando di fatto la produttività del tuo ufficio. Tuttavia, a volte potrebbe essere necessaria anche un po’ di privacy: ecco dunque che le pareti divisorie per open space e gli screen per la privacy possono fare la differenza tra un fatturato annuo mediocre e il raggiungimento dei tuoi obiettivi.

 

Vantaggi e insidie dell’open space

 

Gran parte della nostra vita la trascorriamo in un ambiente di lavoro; alcuni lavorano isolati in piccoli studi o in uffici mono scrivania. Altri, sempre di più secondo i dati,  lavorano in uffici open space: dei veri e propri luoghi sociali, ricchi di relazioni, pensati per lavorare in gruppo, stare bene e realizzare grandi cose.

 

L’open space ha un architettura ben diversa rispetto alla separazione netta che ogni postazione di lavoro ha in una concezione più tradizionale dell’ufficio. Ribadisco che non è solo una questione di muri… Chi pensa che il fattore umano sia un fattore di crescita e un vantaggio sfrutterà la condivisione e la collaborazione magari di piccoli gruppi di lavoro.

 

In questo caso la scelta di un ambiente di lavoro condiviso non sarà solo un cambiamento legato alla moda del momento ma a un diverso modo di intendere il lavoro e il luogo in cui si svolge.

 

L’open space richiama sicuramente un ambiente moderno nonostante sia ormai da diversi anni sulla cresta dell’onda (nasce negli anni ’90), complici le mega-azienda e le start up oltre oceano. Diciamo che è una soluzione interessante per molte aziende e grossi studi professionali perché, in primis, abbassa i costi, ma anche per l’indiscutibile vantaggio di facilitare il flusso comunicativo tra le persone. Si prepara il terreno, in questo modo, affinché i membri del team si amalgamino ancora meglio e collaborino in maniera più diretta ed efficiente. Ovviamente non è sufficiente togliere i muri per ottenere questo effetto: ci deve essere un’organizzazione e una distribuzione degli arredi di modo che l’open space non diventi uno spazio con troppe distrazioni o totalmente privo di privacy.

 

Il rischio che si può correre è quello di realizzare uno spazio di lavoro poco amato da chi ci lavora tutti i giorni; come è stato rilevato da alcune ricerche di istituti universitari diversi lavoratori trovano gli open space mal organizzati, rumorosi e troppo ricchi di distrazioni.

 

1. Come rendere il tuo open space adatto alle tue esigenze professionali

 

E’ meglio essere separati dagli altri in ufficio tutto per sé, oppure condividere un ampio spazio con i propri colleghi? E’ difficile rispondere a questa domanda. L’unica certezza è che un luogo di lavoro open space ben organizzato può rendere il lavoro più smart se arredato con i giusti arredi, dotato di un’illuminazione calibrata e di un’acustica curata.

 

Se privacy e socialità convivono perfettamente è un vantaggio per tutti i lavoratori: con le scelte giuste ritengo che sia un’ottima soluzione, comunque sempre preferibile ai cubicoli singoli che spesso ho visto durante le mie visite nelle aziende in tutta Italia.

 

Se la condivisione e la collaborazione, magari anche di piccoli gruppi di lavoro, ti permette di raggiungere prima gli obiettivi a breve e a lungo termine allora un ambiente open space è quello che fa anche per te.

 

La disposizione delle scrivanie che prediligo in uno spazio Open Space è quella a isola: riduce il rumore, ci si sente parte di una squadra e non una figura indistinta in mezzo a tanti altri. E’ la soluzione migliore per interagire, confrontarsi e chiedere consigli.

 

A volte per portare a termine un’operazione è sufficiente la conferma di un collega e se questo collega è seduto a un metro da noi richiamare la sua attenzione è questione di pochi secondi. Al contrario lo faremmo poco volentieri oppure potremmo addirittura finire per rinunciarvi se dovessimo uscire dal nostro ufficio per entrare in quello di un collega per interromperlo…

 

La scelta dei mobili in un ufficio open space dipende ovviamente​ dalle dimensioni e dalla tipologia di lavoro che si svolge.

 

Una soluzione semplice e pratica è quella di occupare le pareti con i mobili contenitori, di numero variabile a seconda della tipologia di archiviazione ( quella storica che non richiede consultazione, se non in casi eccezionali, potrebbe essere archiviata in un’altra stanza) lasciando le scrivanie al centro, nella disposizione più consona ai lavoratori che potrebbero essere consultati prima di decidere.

 

Se lo spazio lo permette, gli arredi potrebbero essere usati per tracciare delle aree più piccole, i mobili avrebbero così la doppia funzione di arredi e separè. Garantire un po’ di privacy è davvero necessario in una lunga giornata di lavoro.

 

Ogni postazione dovrebbe essere dotata di una piccola cassettiera, ancora meglio se munita di chiave di sicurezza per avere una scrivania sempre in ordine e per permettere a tutti di gestire uno spazio sicuro per le proprie cose e per i documenti sensibili.

 

Arredare un grande spazio richiede un’attenzione diversa rispetto ai mobili necessari in uno studio professionale o per l’ufficio in casa. Quindi non esitare a contattare i nostri specialisti dell’arredo per chiedere un consiglio o chiarire un dubbio. Tieni comunque sempre presente che un luogo di lavoro confortevole e ben organizzato migliora la produttività di tutti.

 

2. Quale scrivania scegliere per l’open space

 

L’obiettivo principale della progettazione di uno spazio di lavoro in un ambiente Open Space è sicuramente l’ottimizzazione degli spazi a partire dalla scelta della disposizione delle scrivanie. Tenendo conto delle misure minime dei piani di lavoro oltre che delle dimensioni delle aree di movimento, così come previsto dalla normativa.

 

Un professionista che pensa di optare per uno studio open space per sé e i suoi collaboratori, una volta che avrà scelta la disposizione migliore dei mobili e la loro dimensione, potrà razionalizzare efficacemente tutte le risorse necessarie per lo svolgimento del lavoro quotidiano.

 

Con una piantina dell’ufficio sarà possibile decidere la miglior disposizione delle scrivanie open space considerando gli ingombri totali, sedute comprese. Sarà questo il momento per decidere se organizzare le scrivanie singolarmente oppure in isole o bench (scrivanie condivise o contrapposte).

 

Ecco alcuni esempi di scrivanie adatte al mondo open:

 

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Non mi soffermerò in questo post nei dettagli della scrivania: su QUESTO ARTICOLO davvero tutto quello che è utile sapere per acquistare la scrivania giusta se vuoi lavorare sfruttando tutte le potenzialità delle innovazioni tecnologiche e i benefici di una postazione ergonomica.

 

Il risparmio con questa organizzazione dello spazio di lavoro è davvero notevole.

 

3. Screen per la privacy

 

Uno spazio open space spesso è la soluzione migliore sia per il professionista che per i suoi collaboratori​. Condividere e collaborare con gli altri sono competenze utilissime anche per il tuo studio, ma è risaputo che uno spazio aperto presenta alcuni svantaggi. Quello che lamentano maggiormente i lavoratori​ è il rumore, ma anche le distrazioni in un ambiente molto grande e iper-stimolante sono spesso indicate come fattori negativi.

 

Posizionare uno screen tra le postazioni di lavoro garantisce privacy oltre che limitare e attutire i rumori. Se la scelta ricadrà su screen fonoassorbenti, avrai risolto un problema e nello stesso tempo permetterai  alle persone che lavoro affiancate di confrontarsi. In questa modalità sviluppo e crescita sono assicurate.

 

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4. Pareti divisorie per open space

 

Se lo spazio open space in cui lavorano i tuoi collaboratori necessita di una zona off-limit la soluzione, senza aprire un cantiere per tirare su dei muri, può essere rappresentata  dalle pareti divisorie mobili: si montano velocemente, possono essere trasparenti o con finiture legno oltre che accessoriate con comode mensole. Grazie alla loro versatilità possono essere spostate in zone diverse qualora se ne dovesse presentare la necessità.

 

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